LE
MIE RICERCHE
"Augusta
si attivò ben presto proprio accanto a Giuliano Pajetta e fu
invitata a portare
la sua drammatica testimonianza.
Per i
suoi
discorsi, aperti, sinceri e appassionati,
Pajetta la invitò a candidarsi alla Costituente a Roma. Essa
vi andò ma fu
quasi subito fermata nei suoi sogni da una
malattia, un ictus con una grave paresi che le
impediva i movimenti e la
parola.
Tornò tristemente in Valtellina dove trovò una
“richiesta
urgente di ricovero” in ospedale psichiatrico, spiccata dai
familiari.
Morì in quell’istante, di lei nessuno
parlò più se non
quando avvennero i suoi funerali nell’agosto del 1955."
Ricordati
o mio compagno
Di
tutti coloro che abbiamo lasciato lassù
In
quella terra straniera le cui ceneri
Si
sono involate nel fumo denso dei roghi !!!
“Ci
fu un momento terribile per Augusta nell’estate del
1944 Essa si risvegliò da un incubo e la sua percezione del
presente fu la
vista dei piedi di un compagno, una forte luce la risvegliò
dal’l’oscurità e si
ritrovò distesa al centro di un carrello, spossata in tutto
il corpo.
Il
dramma era avvenuto, lo stupro perpetrato da un giovane
militare tedesco.Una punta di spada era entrata dolorosamente nel suo
corpo.
Per
Augusta inizierà proprio allora una lunga sofferenza e
questa diverrà lo
specchio della sua vita. Inizierà in quel momento un viaggio
negli inferi, in
un alternarsi di tormenti e di angosce e
di rimorsi con la sola compagnia della solitudine. Poco
tempo dopo,
rinchiusa in un manicomio, sarà preda
di un ricorrente incubo, i pochi dolci ricordi dei tempi passati la
lasceranno
in mano a questi crudeli tormenti ossessivi
La
mia profonda coscienza mi portò allora alla ricerca
degli i ambienti, dei paesaggi, delle
idee,dei sentimenti delle
gioie,
e dei dolori che
provarono tutti coloro
che parteciparono allo svolgersi di questa
drammatica storia.
Tornai
sui luoghi della sua detenzione, trovai i suoi
documenti, fui travolta spesso da emozioni fortissime ma anche da dubbi
esistenziali, l’angoscia iniziò a togliermi il
sonno.
Con
gli incartamenti trovati ho cercato di dare una
risposta a tutte le domande che arrivavano, ho cercato così
di completare, quasi
integralmente, un puzzle dai mille
risvolti.
Sono
riuscita a ripercorrere nella primavera del 1994, la
stessa strada che fece quella donna fuggitva con la sua neonata,
percorsi la
via più difficile, quella delle montagne e arrivai nella
pianura carinziana.
Visitai la cattedrale di Villack, trovai le mie documentazioni
originali ma
soprattutto ebbi la felicità di riabbracciare, quasi 58 anni
dopo, la mia
madrina di battesimo. Nel 1945 era una studentessa in medicina, la
ritrovai
anziana dottoressa pediatrica
in
pensione. Come allora mi tenne stretta fra le sue braccia e
ricordò quel
lontano incontro.
Nel
tardo inverno del 1945, migliaia di persone
percorrevano le strade d’Europa, quasi tutti ex prigionieri o
rifugiati, ma
anche ex fascisti ed ex nazisti in fuga, tutti fuggivano da qualcosa o
da
qualcuno, molti volevano evitare la prigione, molti erano gli affamati,
la
gente era poverissima e tutti volevano assistenza, chiedevano pane,
piangevano
i loro morti . . . le case, i nidi umani, erano crollate sotto i
bombardamenti,
c’erano incendi o fumo acre dappertutto e migliaia e migliaia
di senza tetto,
che giravano in cerca di un familiare scomparso . . . tempi
tristi e durissimi . . . ”
LA
BUROCRAZIA NAZISTA
Benchè
i lager
dipendessero tutti da un’amministrazione centrale, le
registrazioni come del
resto le emissioni delle matricole, le scritture dei cognomi (spesso
storpiati)
NON AVVENIVANO IN MODO UNIFORME negli uffici decentrati dei lager:
Spesso i
numeri di matricola venivano riutilizzati, così come spesso
i lavoratori
stranieri non avevano alcuna registrazione, per il loro utilizzo
immediato
nelle fabbriche, come nel caso di Augusta (Non ci fu la sua
registrazione e
quella di altri 100 deportati così come appare nel
Kalendarium di Auschwitz di
Danuta Czech).
"Per
la deportazione italiana si usa il confronto incrociato
di due fonti (Italo Tibaldi e Giovanni Melodia)
Per
le aziende che usufruirono della manodopera dei campi,
non esisteun archivio completo perché
tutte le schede perforate
di
identificazion, vera colonna portante della strategia nazista dello
sterminio
(le macchine Hollerith della filiale IBM americana) furono in parte distrutte.
Furono
trovate infatti,sotto la dicitura GESTAPO CARD
INDEX,Sottosezione B, solo alcuni
registri di reclusi
in alcuni campi.
E
queste poche
documentazioni furono molto preziose agli alleati e rese
più agevole
l’occupazione in Europa, per i nazisti fu una pesante prova a
carico del
regime.
Furono
infatti recuperate le macchine D-11° di Dachau,
quelle di Auschwitz, di Buchenwald, di Westerbork e del ghetto di
Varsavia che
tornarono di proprietà americana.
“I
Soldati dell’IBM” una squadra speciale di tecnici
di
perforatrici, recuperarono, su informazioni dei servizi segreti,
numerose
macchine che schiacciarono le difese degli imputati a Norimberga.
Sia
a Dachau che ad Auschwitz gli storici confermarono in
seguito che
“non si era tenuto
conto nel numero delle vittime di
coloro che entrarono senza registrazione”
Bisogna
comprendere bene i documenti della storia, che nel
caso dei nazisti, emanavano ordini criminali oralmente, non solo, ma
usavano
frasi in codice (come reinsediamento, lavoro coatto, lavoro speciale a
termine)che nascondevano sempre una sentenza di morte.
Per
i bambini non vi era scampo, venivano gasati sempre
all’arrivo con un adulto,
anche se non era un familiare . . . i bambini superiori ai 14
anni venivano
sfruttati in lavori abominevoli , oppure dovevano subire le
“violenze sessuali”
di adulti e vecchi.
I
NEONATI NON DOVEVANO PIU’ ESISTERE nel mondo nazista. Erano
subito sottratti
alla madre e uccisi in vari modi fantasiosi e crudeli: si effettueranno
aborti
anche nell’ottavo mese e il neonato verrà bruciato
come
cosa immonda, verranno
ammazzati con un colpo alla nuca,
bruciati nei bracieri, strangolati, annegati nell’acqua o
soffocati nella
neve, si darà loro veleno per topi . . . Nonostante
tutto
questo le cronache di
Auschwitz, nel Kalendarium, parleranno di n. di matricole assegnati a
neonati e
considerati “Lavoratori comuni (es. nel campo di Birkenau le
matr. N.
74121,74449 e 74450 e nel campo centrale la matr. 74040 assegnata a una
neonata
nata da una donna partigiana arrestata dalla Gestapo a Riga). Si
registreranno anche 5 neonate zingare, nate morte,
che
compaiono come lavoratrici con i di
matricola ." Z-9753,9754,9755,9756 e Z-9042.
Corpi
di bambini dai forni voleranno
Alti sopra la storia
Corpi di ragazze in cespugli di spine
Si riuniranno insieme
Tutti marceranno verso la conquista
E saranno liberi
Taddeus Rozenicz
Sono
giunti a noi, miracolosamente, dei disegni di bambini di Auschwitz, ai
quali
probabilmente non erano stati requisite le matite colorate. Ed ecco,
come accusa
contro i carnefici, i loro favolosi disegni che ancora ci parlano di
fiori e
farfalle, di una partita di pallone, degli oggetti della casa. Alcuni
portano
anche il riferimento del blocco dove erano rinchiusi.
Poi
diventeranno cenere…
Hana Grunfeldova (9 anni), Margit Kowetzova (11 anni),
Ilona Veissova (12 anni), Maie Muhlsteinova (12 anni)
Primo Levi ci
ha lasciato queste parole
“Meditate
che
questo è stato”
I deportati di Mauthausen promisero
"
Affinchè questo non si ripeta "
Purtroppo
tutto si è ripetuto